La Fondazione Palazzo Pretorio Onlus
presenta
ALBERTO BIASI: GLI AMBIENTI
Mostra e
catalogo a cura di Guido Bartorelli
Palazzo Pretorio – Cittadella (PD)
Dal 28 maggio al 6 novembre 2016
Dal 28 maggio al 6 novembre, Palazzo Pretorio ospiterà la mostra “Alberto Biasi: gli ambienti”, curata da
Guido Bartorelli che è anche curatore
del relativo catalogo ragionato. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, testimonia
la rinnovata attenzione che storici dell’arte, pubblico e mercato stanno
rivolgendo all’opera del grande artista padovano Alberto Biasi e, in generale,
al plesso di ricerche variamente indicate come arte optical, cinetica, gestaltica o programmata, che
ebbero estrema rilevanza nel corso degli anni Sessanta del Novecento.
L’esposizione
allestita a Palazzo Pretorio si concentra sugli ambienti, realizzazioni a
immersione totale che l’artista ha prodotto fin dai primi tempi: prima, durante
e dopo l’avventura con il Gruppo N, per giungere felicemente fino all’oggi. Mai prima d’ora la sequenza di tutti gli
ambienti di Biasi era stata presentata nella sua interezza in un’unica sede:
una trattazione monografica di questo tipo è perciò attesa con estremo
interesse, in quanto gli ambienti manifestano aspetti e valori tutt’ora al
centro della ricerca artistica più avanzata.
Tramite
gli ambienti, Biasi ha saputo rapportarsi al pubblico non più trattandolo da
semplice “spettatore”, ma coinvolgendolo in esperienze irripetibili, capaci di
andare a stimolare processi profondi, a partire da quelli relativi alla
struttura della percezione e del comportamento. Proporre gli ambienti di Biasi
vuole dire dunque mettere il pubblico al
centro di realizzazioni a immersione totale: campi percettivi “anomali”,
tanto più affascinanti in quanto cinetici, luminosi, aperti all’incanto e al
divertimento che deriva dalla libera interazione.
Tra i
fondatori del padovano Gruppo N,
Biasi, classe 1937, è uno dei più coerenti artisti ottico cinetici europei. Nel
corso della sua attività artistica, la sua partecipazione collettiva e il
percorso individuale si compenetrano l'un l'altro, con una peculiarità che fa
del suo singolo cammino qualcosa di essenziale anche per il gruppo con cui ha
condiviso il progetto negli anni 1960-64 di frenetica attività: la
continuità. Riconosciuto come il
più autorevole rappresentante italiano dell’arte ottico-cinetica, Biasi è
l’artista che riesce a far vedere ciò che non è visibile, apprezzato e
conosciuto in tutto il mondo. Lui stesso racconta: “quando ho iniziato ad esporre le prime opere, la reazione del pubblico
era di rifiuto. Era abituato a vedere le figure, le immagini a sfondo, la
prospettiva e immaginavano che solamente quella fosse arte. Quindi rifiutavano
le mie opere, percependo quasi un senso di fastidio. La complessità delle
invenzioni tecnologiche moderne ha cambiato questo, cambiando il modo di vedere.
La tecnologia ha reso l’approccio del
pubblico completamente differente, molto più immediato. Se oggi metto un
bambino davanti a uno di questi quadri, la prima cosa che farà sarà rimanere
fermo e ondeggiare la testa da sinistra a destra. Una volta non era così,
nessuno si sarebbe mosso. Il pubblico, abituato alla pittura, guardava e se ne
andava, rimaneva quasi infastidito soprattutto perché l’occhio era abituato a
vedere la profondità dell’opera. Nei miei quadri, se l’approccio è statico, la
profondità crea una forma di vertigine. Se invece lo si guarda con un approccio
dinamico, quindi muovendosi, ne si coglie tutta l’essenza. Quando c’è innovazione
c’è arte, e l’innovazione tecnologica dei nostri giorni permette di vedere e di
apprezzare questo nuovo tipo di arte, tant’è che i giovani sono convinti che
queste opere appartengano, a un tempo recente, mentre in realtà hanno oltre 50
anni”.
La mostra s’inserisce nella programmazione di
Palazzo Pretorio come fondamentale capitolo di studio e approfondimento
non solo dei contenuti artistici più sperimentali, nel loro
radicamento storico, ma anche del rinnovamento che riguarda le pratiche espositive
e, per questo, quella portata avanti a Cittadella si rivela essere un’operazione di estrema importanza,
come ben espresso dalle parole di Bartorelli:
“… l’arte attuale dimostra che gli ambienti restano
tra le modalità artistiche più attraenti e sperimentali, sempre efficacissimi
nel porre questioni tornate cruciali: la ridefinizione dello statuto dell’arte
e del ruolo dell’artista, la reinvenzione dei mezzi tecnici e delle pratiche
espositive, la verifica della compatibilità con il mercato, l’individuazione di un valore basato
sull’incisività pubblica e sociale e non più sulla quotazione in denaro.
La presente proposta al pubblico di tutti e soli
gli ambienti di Biasi nasce per colmare
una lacuna, almeno per la durata temporanea della mostra: il territorio
padovano non si è ancora preoccupato di dedicare, magari nel modo permanente
che si converrebbe, una sede illustre all’esposizione dei lavori e, in
particolare, degli ambienti prodotti dagli artisti del Gruppo N, il cui rilievo
internazionale in questo campo non è secondo a nessuno, avendo conseguito
risultati memorabili, tra i più affascinanti in assoluto. Lo testimoniano le
sale di Palazzo Pretorio, dove ci si può finalmente ‘tuffare nell’arcobaleno’
dell’opera ambientale dell’artista padovano”.
In occasione
della mostra viene pubblicato il catalogo
ragionato degli ambienti di Alberto Biasi, edito da MAAB Gallery (Milano), che documenta con rigore filologico e
ampiezza di illustrazioni ogni singolo lavoro a partire dalla concezione, per
poi ripercorrere la complessa vicenda delle realizzazioni. Inoltre è previsto
un ricco programma collaterale con incontri e appuntamenti con critici d’arte e
studiosi.
Il
comitato scientifico della mostra e del catalogo è costituito dal gruppo di
lavoro formatosi presso il Dipartimento
dei Beni culturali dell’Università degli Studi di Padova e composto da:
Elisa Baldini, Guido Bartorelli, Federica Stevanin, Giuseppe Virelli, mentre la
realizzazione del progetto è resa possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, MAAB Gallery e il Dipartimento dei Beni culturali: archeologia, storia dell’arte, del
cinema e della musica – Università degli Studi di Padova, con il supporto
del Comune di Cittadella, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e
Rovigo, di Metalservice S.p.a. e di Mediolanum Private Banking, Padova.
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO DELLA MOSTRA: ALBERTO
BIASI: GLI AMBIENTI
A CURA DI: GUIDO
BARTORELLI
COMITATO SCIENTIFICO DELLA MOSTRA E DEL CATALOGO:
ELISA
BALDINI, GUIDO BARTORELLI, FEDERICA STEVANIN, GIUSEPPE VIRELLI
SEDE ESPOSITIVA: PALAZZO
PRETORIO – VIA MARCONI, 30 – CITTADELLA (PD)
OPENING: 28 MAGGIO
2016, ORE 18
DATE DI APERTURA: 28
MAGGIO – 6 NOVEMBRE 2016
GIORNI DI APERTURA: TUTTI
I GIORNI ESCLUSO LUNEDÌ MATTINA, MARTEDÌ TUTTO IL GIORNO E TUTTO AGOSTO
ORARI DI APERTURA: 10:00 - 12.30 / 16:00 - 19:30
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