Egli è uno spirito solitario e visionario, dotato di una personalità ambiziosa che difende l’originalità e la perfezione. Attento osservatore del mondo che lo circonda, ama farsi sorprendere dalla realtà in cui vive quotidianamente, specialmente se si ha, come lui, una particolare predisposizione a captare quello che solitamente non si vede.
Egli non vive, però, fuori dal tempo, in una dimensione nostalgica. La sua è una pittura umanista fatta di attori antichi che interpretano sentimenti contemporanei.
Il suo sommo scopo è portare nel finito un frammento di infinito, quasi ad immortalarne la natura divina.
Il suo pensiero artistico si potrebbe riassumere parafrasando Jung: "Noi contiamo qualcosa solo in virtù dell’essenza che incarniamo, e se non la realizziamo, la vita è sprecata."
Egli non vive, però, fuori dal tempo, in una dimensione nostalgica. La sua è una pittura umanista fatta di attori antichi che interpretano sentimenti contemporanei.
Il suo sommo scopo è portare nel finito un frammento di infinito, quasi ad immortalarne la natura divina.
Il suo pensiero artistico si potrebbe riassumere parafrasando Jung: "Noi contiamo qualcosa solo in virtù dell’essenza che incarniamo, e se non la realizziamo, la vita è sprecata."
Maurizio Carriero è l'ospite di INTERVYOU, il privé di Untitled Magazine.
Maurizio artisti si nasce
o si diventa?
Sicuramente pittore si nasce e occorre una vita per definirsi tale.
Hokusai diceva: ‹‹Arrivato a ottantacinque anni, finalmente, dopo aver
studiato, percorso molte strade, forse, ma non è sicuro, sono un pittore››.
Artisti invece ci si scopre.
Quando hai
cominciato ad approcciarti all'Arte, qual è stata la spinta per cominciare?
Da che ho memoria il contatto con l’arte è stato sempre per me una
costante imprescindibile dalla mia esistenza. Non vi è stata nessuna spinta
particolare ma, piuttosto, un naturale “istinto”.
Come mai ha scelto come
mezzo espressivo la pittura? Perché ti sei avvicinato a questo linguaggio?
Ho provato molte strade prima di
capire che la pittura risultasse a me il
mezzo più congeniale per comunicare. Da ragazzo ero sicuro che sarei diventato
uno scultore ma il contatto diretto con le forme mi creava un senso di inappagamento
poiché la materia doveva risultare solo uno strumento per un dialogo, non un
fine. Ho sviluppato, credo, un approccio alla pittura molto “scultoreo”ed è
questa forse la caratteristica che distingue il mio modo di dipingere da quello
degli altri pittori. Sono sicuro che un giorno tornerò a dedicarmi alla
scultura con una consapevolezza diversa.
Ritratto obliato 2015, olio su tela ovale, cm 90x80 |
Se io dico “Contemporaneo”, tu dici…
Il “Contemporaneo” è un nebuloso caos edificato sulle ceneri della
storia. Credo che possiamo acquisire una visione più chiara di ciò che è
“contemporaneo” adesso solo dopo decenni.
Ci sono alcuni artisti
che hanno influito o influiscono sul tuo lavoro? A cosa ti ispiri?
Non credo molto all’ispirazione quanto più alle “intuizioni”. Io vivo con
passione il fascino delle immagini e quasi sempre tali immagini non sono state create
da me ma voglio farle mie. Ecco che un turbine di intuizioni si agita nella mia
mente e mi induce, con trepida motivazione, a realizzare un dipinto. All’inizio
di un dipinto non so bene quale sarà il suo esito ma mi lascio andare alla
ricerca e al caso per poi sorprendermi. Picasso diceva: ‹‹Io non cerco,
trovo››.
Il tempo 2014, oil on linen, cm 130x160 |
Maschera di santità oil on linen, cm 80x70 |
Il gioco tra luce e ombra
… Che senso gli dai nelle tue opere?
Credo che il mio modo di gestire il rapporto tra luce e ombra sia
direttamente correlato alla mia esperienza di vita. Io sono cresciuto fra
Napoli e i paesaggi campani e laggiù la
luce, il crepuscolo, le albe, hanno davvero qualcosa di speciale. I contrasti e
le ombre sono nette come campiture di eleganti tonalità di bruno e le luci sono
rasserenanti e modellano con grazia le forme. Questa è una testimonianza che
vive ancora nei dipinti degli artisti che venivano in Campania dalla Francia,
dalla Germania e dalle Fiandre nel XVII secolo per il “Grand Tour”. Nella mia ricerca pittorica si scorgono
maggiormente riferimenti ai “Caravaggisti” e al loro modo di usare quella luce
drammatica e teatrale non tanto per un appagante risultato visivo ma quanto più
per esaltare quel senso di “consapevolezza” che conferiscono le entità che
emergono dall’oscurità.
Da qui all'eternità 2013, oil on linen, cm 180 x 150 |
Trionfo dei palpiti black chalk on cardboard, cm 70x50 |
Assunzione nucleare 2012, charcoal on paper cm 100 x 70 |
Chi riconosci come tuoi
simili?
Riconosco come miei simili
tutte le creature e le forme visibili e invisibili dell’universo.
Tra le tue opere, ce n’è
una cui sei più legato, diciamo per “affinità elettive”?
Quando un’opera è ultimata ho una sensazione di distacco da
essa ed è come se non mi appartenesse più. Cerco di non affezionarmi a quello
che faccio ma di avere costantemente un atteggiamento critico e scostato.
Notturno 2014, oil on linen, cm 90x80 |
Canto d'amore 2013, oil on linen, cm 90 x 80 |
Come giudichi il Paese
ITALIA in genere?
Si sente spesso parlare con disappunto dell’Italia, specie da persone che
come me intraprendono una carriera “particolare”. Tuttavia io ritengo che il
profondo spirito italiano sia molto più glorioso di ciò che c’è sulla superfice
e la nostra storia grava troppo su di noi per ignorarla e volgere a confini
futuristici ed esterofili. Il mio spirito è profondamente italiano e lo
percepisco quando ascolto “Verdi”, quando percorro le nostre strade millenarie,
quando mi commuovo davanti alle opere dei maestri, quando sorrido e quando
sogno ad occhi aperti. Le difficoltà sono reali davanti ai problemi politici,
economici e sociologici di un paese ma la consapevolezza di uno spirito ben
distinto come quello italiano, favorisce di certo una possibile presa di
posizione salda e cosciente.
E a Milano, dove vivi e
lavori, che scena vedi? Cosa sta succedendo in questa città?
Milano è una città che
ho sempre paragonato all’opera di Boccioni del
1910 “La città che sale” per il suo ritmo frenetico che come un vortice
ti spinge direttamente nel turbine degli accadimenti. Io, in realtà, vado in
contro a questo stile di vita con un po’ di distacco poiché, pur facendone
parte, preferisco vivere la città “a modo mio”.
Tema d'amore 2014, oil on linen, cm 180x220 |
La sera 2015, oil on canvas, cm 120x140 |
Cosa accadrà in futuro?
Cosa è scritto nell’agenda di Maurizio?
Cerco di non pensare troppo al futuro, anche in virtù del mio spirito
ambizioso e tendo quindi a concentrarmi molto nel mio presente. Adesso sto
lavorando ad un progetto di mostra che mi coinvolge moltissimo e quando sarò in
prossimità della chiusura di questo ciclo pittorico penserò a dove destinarlo.
Tre aggettivi che ti
rappresentano, o ti definiscono.
Pignolo, attento, scrupoloso.
Qual è il tuo motto?
'Stultitiam simulare loco prudentia summa est' . Sii stupido, quando lo richiede la situazione stessa!
Ed il tuo vizio
preferito? O hai solo virtù?
Per le mie virtù lascio che mi giudichino gli altri e per quanto riguarda
i miei vizi, adesso non riesco proprio a pensare ad uno che sovrasti gli altri.
La fede esplosa 2012, oil on canvas, cm 80 x 60 |
Qual è la tua più grande
paura?
Certo potrei elencare svariate paure ma i tormenti degli individui sono
faccenda assai privata ed è meglio parlarne a quattrocchi con un amico. Per
quel che riguarda la mia attività pittorica forse ciò che mi fa soffrire più di
tutto è non aver abbastanza tempo per dipingere, fare ricerca, studiare e
approfondire le questioni dell’arte. Devo dedicarmi anche ad altre attività
lavorative ed è naturale che io sia costantemente proiettato al desiderio di
dipingere. Kafka riflettendo sulle sue due professioni, quella di scrittore e
quella di assicuratore diceva: ‹‹ Se una sera scrivo qualcosa di buono, il
giorno dopo in ufficio sto sulle spine e non riesco a combinare niente. Questo
via vai va sempre peggiorando. In ufficio adempio esteriormente i miei doveri,
non invece i miei doveri interiori, e ogni dovere interiore non adempiuto
diventa un’infelicità che non si allontana più da me››.
L’Uomo è ancora misura
di tutte le cose?
Questo è un concetto arcaico che va a braccetto con l’idea egoica che
l’uomo ha di sé. È la natura misura di tutte le cose.
Sua Grazia 2016, olio su juta, cm 165x115 |
Cosa fa Maurizio quando
non è un “Artista”? Come trascorri i
tuoi giorni, e, soprattutto, le tue notti?
So di avere il “Physique du rôle” per dare adito a pensieri che figurano
la mia persona come un individuo misterioso ma devo dirti che le mie giornate
e, soprattutto, le mie notti sono molto tranquille.
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