PREVIEW 30 MAGGIO 2012 - H. 18.30
In occasione della preview della mostra sarà possibile visitare
CAVEAU una raccolta di opere selezionate dalla galleria Riccardo Crespi con la
partecipazione speciale del designer Alberto Biagetti.
Dreaming Beauties
31 Maggio– 27 Luglio 2012
Testo critico di Micol Di Veroli
La Galleria Riccardo Crespi presenta Dreaming Beauties, mostra
collettiva che mette in relazione le opere di quattro artiste: Sofia
Cacciapaglia, Ludovica Gioscia, Marta Sforni e Veronica Smirnoff.
All’interno del percorso sensoriale offerto dalle quattro
artiste si giunge ad una visione onirica e quadridimensionale del concetto di
bellezza, finalmente libero da ogni meccanismo d’equilibrio. Le disomogeneità
di stili e tecniche contribuisce alla riprogrammazione di ogni manifestazione
fisica e concettuale, sino al completo stordimento percettivo.
Nel lavoro leggero e imponente di Sofia Cacciapaglia si
ritrovano forme femminili che nella loro essenzialità tendono a divenire forme
astratte, allo stesso modo le botaniche immaginarie riecheggiano immagini
antropomorfe, quasi allegoria di un ciclo dal quale non si può uscire. La
natura umana, l’essere donna ‘ossessivamente’ non sfugge alla propria essenza:
l’osservatore viene riportato sempre lì, a confrontarsi con il rincorrersi ed
il confondersi delle unità di misura della realtà e dell’onirico.
Ludovica Gioscia, con un percorso molto personale e rigoroso,
indaga il mondo contemporaneo attraverso simboli e manie. Servendosi di
un’estetica smaccatamente Pop analizza la realtà in modo crudo e realistico.
Rossetti e immagini patinate diventano ignari protagonisti di un mondo che li
osserva, li studia e li ricicla producendo nuove estetiche, con intento non più
solamente iconografico come nella Pop art, ma con un ruolo d’archivio
dell’universo nevrotico e compulsivo del consumismo femminile.
I lampadari raffigurati sulle tele di Marta Sforni sono un
lavoro allegorico, una pausa nel caos della contemporaneità, una profonda
riflessione sulla nozione del bello e una ripetizione che conduce ad un momento
di contemplazione e continuo approfondimento. L´artista pare aver scelto la
leggerezza dell´essere per penetrare il mistero dell´esistenza. Così appare,
problematicamente, l´eterea decoratività dei suoi quadri che ricombinano
asimmetricamente spazi separati da cui però emana un forte anelito verso una
completezza forse irraggiungibile.
Veronica Smirnoff unisce culture formali e concettuali
differenti: miniatura e icona russa si mescolano alla storia dell’arte
occidentale, non senza riferimenti alla storia contemporanea, forse lo spunto
più evidente nei contenuti. Un tentativo di non abbandonare la memoria, senza
lasciare nulla al caso, ma utilizzando una tecnica, la tempera all’uovo su
tavola gessata, che si rifà anch’essa alla tradizione. L’ossessione di
ricordare ma anche la tensione verso l’oblio per allontanarsi da un passato che
è l’origine e la fonte dell’identità, ma è altrettanto carico di fantasmi.
Dreaming Beauties rappresenta quindi una vera e propria
irruzione all’interno del sentire estetico che oltrepassa la realtà per
gettarsi in una dimensione sognante ove germinano nuove forme e nuovi
significati.
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