Interessante progetto fotografico "IDENTITIES 2.0" di
David Prando che è stato selezionato e sarà presentato in esclusiva a luglio
2012, a Palazzo Fogazzaro a Schio durante il PULSART FESTIVAL.
Sono opere, realizzate in formato digitale come "unico
scatto" (non vi sono sovrapposizioni di più scatti) vedono rappresentati
dei soggetti presi frontalmente, come in una fototessera.
I modelli sono stati truccati dalla mia make up artist su mio
suggerimento per creare un effetto di sdoppiamento fisico e psicologico.
Con questa serie di fotografie, l’artista va ad esplorare le
innumerevoli contraddizioni presenti nella società contemporanea, dove bellezza
e violenza, vecchiaia e giovinezza, naturalezza e artificialità, ricerca
della perfezione fisica e abbandono della cura del corpo, vanno a completare un
quadro ormai fin troppo chiaro presente nel Mondo in cui viviamo.
Il messaggio contenuto in ogni opera pone dei quesiti su come
realmente percepiamo il nostro aspetto e quello di chi abbiamo di fronte: Un
uomo che non riesce a separarsi dal suo lato fanciullesco e cerca in ogni modo
di rimanere "eterno"; una top model che nasconde un lato
"violentato" dallo show business; una giovane ragazza che
nasconde la sua vera pelle per poter sembrare perfetta, patinata; un giovane
ragazzo che vive in senso dicotomico la figura del "Don
Giovanni" e del perdente; un giovane efebo alla ricerca della sua identità
sessuale.
A conclusione di questa serie, l’artista ha deciso di porre un
suo autoritratto, che a prima vista potrebbe sembrare nient'altro che uno
scatto semplice, realizzato senza artifizi o trucchi, come invece vediamo
chiaramente nelle altre opere. Si tratta invece dell'unica post produzione
poiché rappresenta "l'artista" solo dal suo lato sinistro posto in
senso speculare. La parte sinistra del corpo, a lui cara poiché si tratta della
parte con cui fotografa (è mancino di occhio), viene sdoppiata e riflessa
creando un'immagine "di doppio", come nelle altre foto, e perciò
diversa, destabilizzante.
David ha deciso di mettersi in gioco cercando di spiazzare lo
spettatore ponendo se stesso al centro di questo universo che ha creato per
denunciare che nulla in apparenza è ciò che realmente vediamo superficialmente
guardando un ritratto, ma che ogni essere umano nasconde in sé una duplice
natura consapevolmente o inconsapevolmente manifestata.
Nessun commento:
Posta un commento