La mostra
Fotografica “Il mondo esterno dell’interno” è la testimonianza della sintesi di
trenta progetti di altrettanti autori che hanno frequentato il Laboratorio del
Museo della Fotografia del Politecnico di Bari.
All’inaugurazione,
che si terrà il 14 maggio alle ore 18 nel Colonnato del Palazzo della
Provincia di Bari, interverranno Nicola Costantino, Magnifico Rettore del
Politecnico di Bari, Andrea Pisani Massamormile, Presidente di Banca Carime, e
Francesco Schittulli, Presidente della Provincia di Bari.
La mostra,
che fa parte di un Progetto più ampio intitolato “La conoscenza dell’esterno e
la sua rappresentazione visuale”, sarà visitabile fino al 26 maggio 2012
Il
Laboratorio di Fotografia del Politecnico che l’ha organizzata propone incontri
con autori, corsi di fotografia e workshop dedicati ai linguaggi e alle
pratiche della fotografia contemporanea, nonché ai diversi codici con cui essa
rappresenta lo spazio fisico del mondo esterno.
Il Museo
si rivolge non soltanto agli studenti del Politecnico, ma in maniera più ampia
al Territorio.
Infatti
gli allievi che frequentano il Laboratorio, di età compresa tra i 16 e gli
oltre 60 anni, sono di composizione sociale molto variegata, ma risultano tutti
fortemente accomunati dall’interesse verso la comunicazione visuale.
Gran parte
degli autori sono alla prima esperienza espositiva, e tutti e trenta hanno
sviluppato i loro progetti scegliendo uno fra i tre temi assegnati:
1) il
paesaggio antropizzato e quello naturale
2) il
mondo degli oggetti
3) la
Maschera
Ai primi
due classificati tra gli studenti del Politecnico la Banca Carime offrirà due
premi in denaro, rispettivamente di 700 e 500 euro, e ai primi due allievi
“esterni” che si saranno maggiormente distinti saranno assegnati due buoni di 250
euro ciascuno, offerti dalla Confederazione Nazionale Artigiani.
Il
libro-catalogo della mostra, che comprende tutte le 145 fotografie esposte, e
l’esposizione stessa delle opere sono a cura di Pio Meledandri, Direttore del
Museo della Fotografia, mentre il progetto di allestimento è dell’architetto
Giulio Castellani. Il progetto grafico del catalogo è dell’allieva Sara
Tinelli.
Le
immagini contenute in questo Libro sono il frutto di una sintesi di trenta progetti
di altrettanti autori che hanno frequentato nel 2011 il Laboratorio del Museo
della Fotografia del Politecnico di Bari, confrontandosi in un’esperienza per
alcuni del tutto nuova.
Il
Laboratorio ha voluto già dal titolo, “il mondo esterno dell’interno”, condurre
gli allievi ad una riflessione sullo spazio fisico del quale siamo parte integrante
e dentro il quale ci muoviamo.
I
temi assegnati agli allievi, utili allo svolgimento del progetto fotografico,
sono stati tre:
1) il paesaggio antropizzato e quello
naturale;
2) il mondo degli oggetti;
3)
la Maschera.
Nelle
visioni di alcuni allievi si parla e si guarda al presente anche quando si è davanti
alla memoria, nella ricerca di quella comprensione che tende a riportare
l’umano e le tracce dell’umano in una posizione di centralità.
Una
mediazione mimetica tra realtà e percezione in cui l’interno culturale ed emozionale predispone e determina quello che
chiamiamo scatto fotografico.
Una
visione contemporanea del Mondo direi nella direzione del post digitale in cui è assolutamente assente l’ossessione del mezzo
fotografico, o la sudditanza ad esso.
Oggi
disponiamo di molti media per
esprimere i nostri pensieri e per lasciare le tracce delle nostre visioni, così
come efficacemente sostiene Derrick De Kerckhove: «Se il pensiero umano è scaturito dalla possibilità di leggere,
l’apporto delle nuove tecnologie estende ulteriormente la mente dell’uomo,
modificandola in maniera evidente. La televisione, il telefono, il computer,
gli ipertesti, sono psicotecnologie nella misura in cui inducono il cervello ad
elaborare nuovi paradigmi cognitivi che modificano la nostra percezione del
mondo in una condivisione dei luoghi, frutto di una già digerita
interconnessione globalizzata».
Siamo
di fronte ad una carrellata di immagini in cui le alte risoluzioni si alternano
alle basse densità di punti/pollice, ma
in tutte, quasi sempre, emerge la capacità del segno di indicare il referente, l’oggetto,
con una comprensibilità noematica che ben si
fonde con le sensibilità individuali. Ne derivano scritture e codici che
generano stili diversi nella visione dell’esterno, un percorso esperienziale
utile alla distinzione e personalizzazione dei progetti.
Certo,
qualcuno più di altri ha maturato già capacità espressive considerevoli, ma
l’esperienza complessiva di questo primo percorso collettivo, fatto da alcuni
degli allievi del primo Laboratorio del Museo, lascia ben sperare anche per i
prossimi Progetti in itinere.
Ora
sta a voi giudicare l’aderenza ai temi proposti nel lavoro svolto dai trenta
autori ai quali va il mio affettuoso saluto.
Ringrazio
sentitamente le autorità accademiche, politiche e gli sponsor che hanno reso possibile la realizzazione del Progetto
espositivo e di questo libro che vi accingete a leggere.
Pio Meledandri
Direttore del Museo della Fotografia del
Politecnico di Bari
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